pubblicato il 2 Giu, 2016
L’accoglienza dell’altro diventa esperienza reale e concreta al Versus festival

il 1 giugno 20 migranti hanno raccontato il loro viaggio all’abbazia di San Salvatore Telesino

Il Versus Festival ha ripreso il proprio viaggio di libertà condividendo questa nuova tappa con un gruppo di giovani africani (rifugiati politici) che Kamal (ghanese di 21 anni) ha messo in cammino con l’amica telesina Maria Venditti, collaboratrice del Versus festival, per giungere a piedi all’abbazia di San Salvatore sulle tracce di Anselmo (Sant’Anselmo D’Aosta) accolto circa 1000 anni fa dall’amico Giovanni nello stesso luogo. Un incontro carico di emozioni e storie, che apre la strada a nuove possibilità di crescita. Cambia, per chi ha vissuto questa giornata, l’orizzonte del mondo mettendo in discussione l’idea stessa di cultura che non può mai avere ragione se non è apertura all’altro e incontro tra culture.

Kamal parla inglese insieme a un’altra piccola minoranza, ma la maggioranza è francofona e chiede fortemente di essere ascoltata! Le ragioni del loro tragico viaggio, i loro destini incerti, il desiderio e il bisogno di un futuro migliore, libero e la loro gratitudine nei confronti di chi li accoglie è tangibile nelle parole e negli occhi di Kamal mentre legge la sua lettera a noi e al Versus festival. L’emozione è forte e stringe l’anima, ma più forte è la volontà di agire, d’impegnarsi per fare qualcosa di concreto: costruire insieme una nuova quotidianità, offrire almeno una speranza attraverso un possibile percorso d’integrazione che parta dall’insegnamento della lingua. Loro ci hanno chiesto di andare a scuola e di non essere lasciati soli al centro di accoglienza. Noi vogliamo rispondere alle loro richieste e basta! Ma da soli non bastiamo perché stiamo parlando di 400 ragazzi (quelli appena arrivati a Telese). E allora abbiamo lanciato un appello a tutto il territorio, rivolto alle istituzioni, alle associazioni, alle persone sensibili che hanno a cuore l’umanità, per costruire insieme un laboratorio di idee e di cooperazione.

Noi (Versus Festival) ci sentiamo in dovere di aprire un dialogo e di favorire un incontro sicuramente possibile tra chi arriva nella nostra terra e (già 1000 anni e migliaia di volte è successo) chi deve accogliere perché “Come regola biologica generale, le specie migratorie sono meno «aggressive» di quelle sedentarie. C’è una ragione ovvia perché sia così: la migrazione, come il pellegrinaggio, è di per se stessa il duro cammino: un itinerario «livellatore» in cui i più forti sopravvivono e gli altri cadono lungo la strada. Il viaggio perciò vanifica il bisogno di gerarchia e di sfoggi di potere.” (Bruce Chatwin, LE VIE DEI CANTI, Adelphi.)

E proprio nel segno dell’impegno e dell’incontro che il direttore artistico Armin Viglione, ha annunciato la seconda edizione del Versus Festival, in programma per il 2017: un viaggio attraverso un “territorio di confine” che lascerà un segno profondo nell’anima. Intanto le produzioni dell’edizione 2015: il documentario sul viaggio di Sant’Anselmo D’Aosta da Canterbury a San Salvatore Telesino e il micro doc sul festival sono disponibili in formato dvd ed è possibile avere una copia gratuita della prima produzione ufficiale: il mio viaggio in qualche modo possa favorire la libertà.

Ringraziamo più di tutti i presenti all’evento: i ragazzi delle scuole medie di San Salvatore Telesino, gli studenti del Telesi@, tutti i docenti e la preside Mimma Di Sorbo che ha voluto sostenerci con la sua testimonianza, tutti gli amici del festival e i collaboratori e il sindaco di San Salvatore Telesino Fabio Romano e tutti gli amministratori intervenuti a sostegno del “nostro” progetto !

“il solo vero viaggio è vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno di essi vede, che ciascuno di essi è”

foto di Valentina Barile

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