Cultivar è una bella parola che deriva dal latino “varietas culta” che identifica una varietà di pianta coltivata e migliorata nel tempo. Un patto di cura, amore e lavoro tra pianta ed uomo per riuscire ad indagare il massimo delle possibilità di questa simbiosi tra umanità e natura.
Non è un caso che Cultivar abbia in se la stessa matrice del verbo latino Colo (colo, is, colŭi, cultum, ĕre) , un verbo che ha in se con i concetti di abitare, onorare, venerare, osservare, curarsi. Gli stessi concetti che sono alla base dei termini Cultura e Coltivare.
La contemporaneità interconnessa riduce le distanze spazio/temporali e i borghi rurali non sono più contesti lontani ed arretrati rispetto alle metropoli moderne. Anzi ne diventano elemento critico, portando, nell’infosfera tutti quegli elementi culturali necessari per la nostra sopravvivenza.
Osservazione, cura, dedizione per il lavoro, passione, abitare la comunità sono valori che i maestri della terra, i vecchi olivicoltori, hanno da insegnare al nostro Tempo.
La cultura Open, la sharing economy, il societing, un approccio critico all’infosfera sono concetti che possono aiutarci ad indagare il futuro dell’olio con categorie mentali nuove.
organizzazione
echoes
direzione
tabula rasa / rural hub